"Luigi, Aldo e Paolo Lubrano" - Dal 1899 con i libri, tra i libri e per i libri!
Tra passato e presente nella storia della Biblioteconomia oltre il tempo.
Tutte le immagini e i testi presenti nel sito riguardanti cataloghi e parte di essi, od opere prodotte e/o pubbicate da Luigi Lubrano, Aldo Lubrano, Lubrano e Ferrara
sono di proprietà di Paolo Lubrano unico erede in discendenza diretta dell'autore/editore.
IL BLOG PERSONALE DI PAOLO LUBRANO
"Luigi Lubrano Libraio" e "Aldo Lubrano":
Le pubblicazioni. Una introduzione.
Luigi prima e Aldo successivamente: editori in successione a Napoli dal 1899 al 1962.
Così come per i cataloghi, anche l'individuare tutti i titoli che prima Luigi Lubrano e poi Aldo Lubrano hanno pubblicato come "Editori" è cosa impossibile.
Per i cataloghi il leggere di un "Numero 107" si può almeno immaginare l'esistenza di altri 106 precedenti oltre i successivi riportanti una numerazione inferiore preceduta dalla dicitura "Nuova Serie".
Abbiamo però ragione di pensare che il N.107 del 1916 non è l'ultimo pubblicato in sequenza.
Per le opere di carattere generale, seppure sempre inerenti il mondo della bibliografia e della biblioteconomia, non c'è alcun punto di riferimento.
Occorre andare a tentoni su internet e tra i siti di vendita di libri di antiquaiato: in particolare "AbeBook.it" e "MareMagnum.com" oltre che, ovviamente sui cataloghi online delle Biblioteche, non tutte rientranti all'interno del progetto OPAC nazionale.
In particolare "AbeBook.it" consente una carrellata attraverso una vetrina di librerie mondiali.
Alcune cose sono reperibili addirittura presso librai antiquari in India dove si possono trovare proposte in "print-on-demaind" che la dice tutta sull'importanza di quanto nel corso di sessantatrè anni di vita lavorativa è stato frutto di un lavoro incessante di ricerca e di analisi. Difficile è il riuscire a richiedere materiale posseduto dalle Biblioteche Universitarie inglesi o americane.
Non molto risulta digitalizzato da "Google Book"; ci si trova solo ciò di cui quest'ultimo ha ottenuto il permesso.
Ancora oggi dunque, e in alcuni casi a oltre un secolo di distanza, il prodotto di una mente geniale risulta essere oggetto di studio per la valutazione di opere che sono state in particolar modo il fondamento della storia meridionale.
Una storia ben consolidata già precedentemente all'avvento dei Borbone.
Sicuramente il mio è un vanto che forse pochi in Italia possono manifestare.
Una realtà culturale antica e profonda così esplicitamente dimostrata, rende nulla ogni pretesa da parte di società avanzate di altre parti d'Italia: nelle opere pubblicate e nei cataloghi costruiti da Luigi Lubrano, si manifesta evidente l'affronto violento e sanguinario fatto da un sovrano ignorante, traditore e arrogante a uno stato culturalmente ed economicamente avanzato che impegnava le proprie risorse per svilupparsi al suo interno e non per cercare di risolvere i propri problemi e difficoltà attraverso l'aggressione e la conquista armata di altri territori.
D'altronde "questa" Italia del 2018 è pura figlia di "quel" sovrano e del suo governo incapace, inetto e traditore.
Incapaci e inetti i governanti del 1861, incapaci e inetti i governanti del 2018 e quelli che si vanno a proporre per succedergli.
Parola vuota di significato è "risorgimento" perchè da quella aggressione nulla è risorto e tra l'altro nulla poteva risorgere, concetto senza alcun senso reale è quello di "unità d'Italia".
L'Italia è solo una entità geograficamente identificabile all'interno del bacino del Mediterraneo, ma senza alcuna identità storica e politica.
Una area che si trova in una posizione comoda di transito tra l'Occidente e l'Oriente e da qualche tempo anche dai paesi africani verso il nord dell'Europa,